Anche i gatti, così come gli esseri umani, possono dover fare i conti con delle intolleranze alimentari. Identificare la loro presenza è semplice, visto che il vomito e la diarrea sono sintomi ben riconoscibili; essi, in genere, sono accompagnati da una perdita di peso, da apatia e da poco appetito. Nei casi cronici, inoltre, si può riscontrare una variazione dell'aspetto del pelo, che cade in maniera più copiosa del normale; il mantello appare spento. Attenzione, però: le diagnosi fai da te sono sempre da evitare, e per capire se un micio soffre di un'intolleranza alimentare o di un altro problema di salute è necessario rivolgersi a un medico veterinario. Il professionista, infatti, predisporrà una serie di indagini diagnostiche e di esami specifici finalizzati a identificare altri potenziali motivi del vomito, come per esempio una gastrite, una pancreatite, una malattia batterica o un virus.
Spetta sempre al veterinario indicare la dieta che dovrà essere fatta seguire all'animale e le eventuali restrizioni di carattere alimentare che dovranno essere rispettate. Nelle circostanze in cui si sospetta la presenza di una intolleranza alimentare, si procede con la prova di eliminazione degli alimenti che ha lo scopo di identificare le sostanze che determinano la reazione. Non si può far altro che andare a tentativi, ovviamente valutando con attenzione i comportamenti dell'animale.
Per prima cosa, vengono eliminati gli alimenti che il gatto non vuol più mangiare dopo averli assaggiati una prima volta: i bocconcini in salsa, i patè, le crocchette o qualsiasi altro cibo; è importante che la prova di eliminazione duri non meno di un paio di mesi per ciascuno dei cibi che vengono presi in considerazione. Nel corso di questo lasso di tempo, il micio dovrà essere alimentato con sostanze meno additivate e ipoallergenici: per esempio, monoconcentrati di pesce, di agnello, di tacchino o di coniglio. L'importante è che il gatto abbia sempre a disposizione dell'acqua fresca e non sia costretto a mangiare porzioni eccessive.
Volendo, è possibile ricorrere anche a integratori alimentari disponibili in farmacia, finalizzati ad agevolare il recupero fisico della bestiola: si può trattare di formulazioni elettrolitiche o iperproteiche, ma anche di minerali, di vitamine o di fermenti lattici. Va ricordato, infatti, che il vomito ricorrente come quello che è causato da una intolleranza alimentare può innescare delle carenze nutrizionali significative, a causa di un assorbimento non adeguato del cibo. In più, tra le conseguenze da non trascurare ci sono l'indebolimento dei denti, le lesioni della mucosa bucale e quelle a livello gastrico esofageo.
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